Coi binari fra le nuvole

CoiBinariCopertina_200x292Neo Edizioni | 2012
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C’è, o forse c’era, una linea ferroviaria incredibile. Che dal cuore dell’Abruzzo si arrampica attraverso il West della Maiella e dei grandi altopiani, s’intrufola nelle pieghe della terra dei Sanniti e raggiunge Napoli, l’antica Capitale. Per farlo lancia (o lanciava) una sfida ardita: cavalcare la cresta dell’appennino per il lungo, longitudinalmente. Non è solo un modo di trasportare persone o cose. Ma anche un’idea di Paese. L’idea, ottocentesca e nostalgica a vederla oggi, che l’Italia debba essere unita tirando le nervature della propria spina dorsale. Per unire le genti di province estreme, che messe al quadrato però, formano un tutt’uno.

Forse è questione che i tempi cambiano. O forse ci si è messa l’ignavia di tanti, ma fatto sta che su quella linea, che solca terre da sogno, non circolano più treni oggi. Assieme all’amico Stefano Cipriani, mi sono infilato un paio di buone scarpe e ho percorso a piedi quei binari, scoprendo storie incredibili di uomini e locomotive, di fantasmi e di valanghe. E ho sentito racconti che solo l’acqua che s’ingorga nelle viscere della terra poteva raccontare.

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